lunedì 4 luglio 2011

Fascismi e sterilità. Ma, se preferite, sterilizziamo i fascisti

Mi ci son trovato a discutere ripetutamente in questi giorni e dunque provo a mettere giù un paio di righe.

L'evento scatenante sono le discussioni, a qualunque livello, di quanto sta accadendo in Val Susa. Non entrerò nel merito, non ne ho le competenze, ma credo che lo sviluppo, il progresso, la civiltà di uno Stato si misuri anche su quella che è la gestione di emergenze simili, dallo strumento repressivo al mero commento politico, al ridondante commento sul commento politico, alla prevedibile smentita del commento politico e, infine, alla succube smentita del commento sul commento politico.

Non perdiamo ulteriore tempo su discorsi su inciviltà, violenza da condannare, i soliti4stronzichevoglionosolofarecasinoeprendersilebotte e tutte quelle profonde espressioni che ognuno di noi ha ben imparato dai talk show di approfondimento politico. Esprimo la mia preoccupazione sul fatto che la contestazione, appena esce dal seminato perbenista, che quasi sempre percorro con orgoglio, viene catalogata come fascista.

È fascista chi imbratta, è fascista chi fischia a un comizio, è fascista chi lancia delle uova verso il suo rappresentante sindacale che si è venduto. Se si viene fischiati, un'intera classe politica esprime solidarietà verso il povero presidente del senato di turno che si è beccato i fischi. Si è perso il senso della misura, i fascisti, per come li si è studiati, per come i genitori li ricordano, per come li si è visti anche in tempi recenti, sono altri. Ed è fondamentale tenere separati i due piani. Perché si, le parole sono importanti. Il tutto senza mai, dico mai, esporre una riflessione sul perché nasca una qualunque contestazione che vada, pensa un po', fuori dal seminato perbenista che quasi tutti, me compreso, percorrono solitamente.

Poi c'è una brevissima riflessione grillina (che poi è la parte sterilizzante del post), intesa come su grillo, non da grillo, sebbene il qualunquismo mi rifiuti di lasciarglielo in esclusiva. Parlerò solo di quello che ho visto: corteo immenso con tre generazione di valsusini (e valsusine per la regolarità valintestinale, sono stanco), arriva grillo a far il suo comizietto tritro e ritrito e in mezzo al pacifismo della mattinata da ai manifestanti degli eroi; nel pomeriggio parte la guerriglia che abbiam intravisto e tutti giù ad attaccar grillo che oggi ha dovuto giustificarsi così che bersani con faccia grave accettasse la precisazione e, da gran uomo politico, desse lui delle indicazioni su come si comunica in questi casi. Questo giusto per evidenziare, con amarezza, quanto sia sterile il dibattito politico su un tema che riguarda il benessere di una nazione, sia per l'impatto ambientale sia per un costo non irrilevante in un ottica di un'opera che per lo meno qualche interrogativo lo solleva.

Insomma, il messaggio conclusivo è che voglio poterti sputare in faccia e non prendermi del fascista.