martedì 8 gennaio 2013

Settantacinquepercento

A testimonianza del fatto che i Maya avevano ragione, ché il mondo è finito e siamo già alle repliche, ieri notte il pdl e la lega han trovato un accordo e, con un vento di avvenire rivoluzionario, si presenteranno insieme alle prossime elezioni. Questo lo sapevo già mesi fa, tipo da quando era uscito il caso di Renzo Bossi che si faceva pagare dai soldi miei le lauree albanesi. O le figurine. Quello che non sapevo, e che non so (come chiunque altro), sono i termini dell'accordo, quindi proviamo a fare un filo di ordine.

L'accordo, da quanto ho capito, prevede che se Berlusconi vince, cosa di cui è fiducioso perché quel 40% (!!!) che l'ha sempre votato è facile da convincere (poi i coglioni erano gli altri no?), la lega, che nel mentre avrà vinto la presidenza della regione Lombardia con Maroni, potrà tenere sul territorio lombardo il 75% delle tasse che i Lombardi pagano. Poi la macroregione, che forse si sono rassegnati a definire Padania solo il loro giornaletto. Poi Tremonti, che la lega di governo ha sempre criticato come ministro.

Un accordone, con grandi promesse per due partiti che mai sono stati alla guida del Paese e della Lombardia negli ultimi 19 anni. 

Nessuno che abbia in mente un minimo di economia nazionale direbbe mai con serietà che il 75% delle tasse della regione più ricca possa rimanere alla regione medesima.

Mio nonno diceva sempre che la quinta volta è quella buona, in fondo.

Non è vero.

Non lo diceva mio nonno, non credo non l'abbia mai detto nessuno nella vita, ma soprattutto non è vero che l'accordo è quello. Perché se fosse questo l'accordo, Berlusconi avrebbe semplicemente concesso la possibile presidenza della regione Lombardia in quanto niente, ad oggi, può far pensare che due partitini distrutti dalle loro azioni, che han perso pezzi in altri partiti e in varie celle di San Vittore, possano arrivare al, chessò, 20%. Berlusconi è una persona che, avrete capito, non è che proprio stimo, ma non lo ritengo un pirla, un ignorante si, ma non un pirla. Quindi direi che ha fatto questo con cognizione di causa. La domanda ora potrebbe essere: quindi cosa ci guadagna?

Ci guadagna la possibilità di destabilizzare il futuro equilibrio del Senato (grazie alla leggina che han fatto loro poi), una manovra eversiva, se vogliamo. La manovra che, nelle intenzioni e nel cammino, vuole porlo ancora in una posizione di ricatto nei confronti dell'Italia tutta. La domanda allora potrebbe essere: perché mai un interdetto ai pubblici uffici (in primo grado, ma pur sempre interdetto) potrebbe mai volersi porre in tale posizione?

Insomma, siete di quelli che non votano perché non cambia niente? Ecco, andate a votare lo stesso, è non votando (o votando sta gentaglia) che non cambia niente, l'unico modo di salvarci da sti cialtroni fautori dell'accanimento (quello vero) terapeutico nel confronto della carcassa che per anni hanno spolpato è mandarli sotto il maledetto 4%. Certo è che con una bassa affluenza questo meraviglioso risultato è impossibile, quindi vota e fai votare, poi fate quello che volete, ma andateci a votare. Son pur sempre una coalizione che in passato ha fatto eleggere persone che si erano comprati i voti: se votano poche persone quei voti comprati basteranno a farsi eleggere, in caso contrario no.

Berlusconi è laureato di giurisprudenza e guardate come è messo giuridicamente, come pensate che sarebbe come ministro dell'economia?

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