mercoledì 29 maggio 2013

Per quanto voi vi crediate assolti

Sarò breve (forse) e non ripeterò le decine di critiche a Grillo ed al M5S che ho maturato nel corso dei mesi. Però, in una certa misura, come lui non mi sentirei mai di assolvere l'elettorato dalle sue responsabilità: chiunque si identifichi come il responsabile del male del Paese è stato votato da noi, per questo è colpa nostra.

La distinzione la farei tra chi vota per partito preso, sull'onda della promessa che riguarda il proprio orticello, e chi invece cerca di informarsi e prova ad avere una visione d'insieme. Purtroppo è una distinzione che colpisce trasversalmente l'elettorato di ogni partito e movimento. Per come la vedo io c'è un'Italia buona, che rispetta le regole ed è disposta a rinunciare a qualche privilegio mal riposto, e un'Italia che se ne frega (e purtroppo per una serie di motivi storici e culturali questa è la maggioranza).

Inutile cercare a quale parte politica mi riferisca, non vi darò l'appoggio per fare i tifosi anche qui. C'è chi vota perché pensa che tizio salverà il Paese, c'è chi vota perché gliel'hanno detto, c'è chi vota contro un nemico, c'è chi vota perché si è accorto di alcune cose da cambiare e c'è chi vota per tenere il proprio potere. Fine. Non è questione di pensionati, dipendenti pubblici o che: è questione di voler o meno far parte di una comunità, di interessarsi o meno dei problemi altrui e saperli commisurare ai propri.

In questo senso non vedo con tanta preoccupazione il calo d'affluenza alle urne, se io volessi fare un voto di protesta andrei ad annullare la scheda, mica starei a casa. La mia personalissima speranza è che tutti quelli che per anni hanno votato senza aver avuto il minimo interesse, se non al più lo spirito dell'ultrà, nella politica si siano semplicemente risparmiati il disturbo di andare a votare a casaccio come hanno fatto fino ad ora.

Perché, lo ripeterò sempre, il 99% delle discussioni sul marciume politico si risolve in
bastava non votarlo.

Quindi ben venga anche Grillo che in un certo senso mette gli elettori davanti alle loro responsabilità.
Si scoprì così che la maggioranza silenziosa semplicemente non aveva niente da dire. (cit.)

domenica 12 maggio 2013

Dettagli rubati alle prime volte

La scenografia è un po' la stessa di quando è toccato a te, le tuniche bianche, il parentato al gran completo col vestito delle domeniche speciali, fotografie con tutte le possibili coppie che si possono formare con lo stesso. Tutti in religioso rumoreggiare si percorre la navata circondata da statue che raffigurano uomini vecchi col viso da bambino e donne giovanissime con lo sguardo basso.

La nuvola di incenso si avvicina e quasi nasconde il buffo cappello del cardinale, che, come una star, occasionalmente guarda qualcuno nel cordone umano che definisce la sua strada e fa un cenno. Non un saluto come le ammiccanti protagoniste del red carpet farebbero, ma un cenno che in altri contesti vorrebbe dire tu sei morto ma che, in questo caso, vuol dire che ti benedice nel nome del Signore Nostro Gesù Cristo (SNGC).

A questo punto comincia la coreografia, cui oramai si pare obbedire quasi fosse un riflesso pavloviano, per cui se la colpa è tua, tanto più quando è grandissima, ti devi battere sul petto. Non con orgoglio, con sincero pentimento. Si ripetono le parole a mezza bocca, alcuni muovono solo le labbra per mimetizzarsi in un brusio indistinto. L'importante è che chi vi sta guardando, io dunque, nel vostro vestito buono delle domeniche speciali, non si accorga che state mentendo di fronte a quello che probabilmente credete essere un essere onnipotente ed onniscente. In fondo quanto può avere bisogno della vostra sincerità un essere del genere? Basta l'impegno, basta farlo col cuore.

I baldi giovani, tirati a lucido con la barba appena rasata, profumati come solo un vero uomo del 2000 sa essere, si scambiano, sotto ettolitri di gel per capelli, sguardi divertiti. Magari partecipano alla coreografia, più che altro quanto basta perché nessuno possa notare la profonda distrazione che si inducono vicendevolmente. I più audaci sbirciano le loro coetanee agghindate come baldracche, per aumentare nell'apparenza il numero di anni che le separa dal compimento del primo decennio di vita.

Una signora ha lo sguardo basso e zoppica, avrà circa 40 anni, gli occhiali scuri. Un occhio pesto del genere non si nasconde facilmente.

Come dice? Ha sbattuto contro una porta?

Che sfortuna sbattere anche dall'altra parte rialzandosi.

Posso vedere fin da qui il dispiacere dell'omone che ha accanto nell'apprendere di questo suo incidente. Del resto quei segni sulle nocche sono evidentemente provocati dai pugni contro il muro che un vero uomo scaglia quando è turbato. Deve proprio volerle bene, guardi che gonfiore quella mano destra. La stessa che si batte sul petto, che fa il segno della croce. Quella mano che porta il figurato corpo di NSGC alla bocca poco dopo che il cardinale dal buffo cappello ve l'ha porto pronunciando le parole di rito.

Scambiamoci un segno di pace.