lunedì 15 luglio 2013

La cosa fastidiosa


La cosa fastidiosa dell'uscita di Calderoli potrebbe essere che per anni abbiamo (non io, io mai, 'catroia, io mai) fatto passare simili uscite come battute, folklore, enfasi, prima di accorgerci (io, lo ribadisco, me ne ero accorto anche prima) di quanto ogni giorno permettessimo ad un partito xenofobo, razzista, anti-italiano, anti-europeo di scorrazzare amabilmente tra le nostre istituzioni.

Invece, a ben vedere, è che ancora una volta, per un'ora, una settimana, abbiamo dato visibilità ad un partito il cui pensiero ha il peso politico che hanno i rutti nel vento e che con tali emissioni di gas è stato sovente esprimersi per oltre un ventennio. Un partito che è stato il braccio armato, ma anche la mano nel culo, di una serie di governi che mai hanno fatto nulla per aiutare gli altri, ma solo per aiutare uno. Un partito che nonostante abbia il 4% controlla 3 delle maggiori regioni d'Italia proprio per quei giochini di potere appena citati. Un partito che manco ha mai saputo far contenti i propri elettori, visto che in 20 anni mai una cosa ha portato a termine come promesso. Cosa che a ben vedere, era il piano fin dal principio.

Ce ne sono molti di motivi per odiare la Lega, l'ennesima emissione dal solito sfintere non entra nemmeno nella top ten. L'esistenza di questo partito sulla scena politica nazionale, anche dopo le varie ruberie, le varie trote, le varie ampolle del diopo' credo sia il peggiore marchio che l'elettorato di questo Paese dovrà portare finché permetteremo loro di dire simili puttanate.

martedì 9 luglio 2013

Aridità

Come avrete notato, non sto più scrivendo, salvo piccoli sprazzi scadenti, da un bel po'. I maligni avranno già pensato che gli sprazzi scadenti siano in realtà il punto fermo e solitario di queste pagine da anni.

Probabile che abbiano ragione.

Probabile anche che prendano una malattia venerea da un cesso di Trenitalia.

A volte la vita è strana.

Uno dei motivi (del non scrivere, non della stranezza della vita) è che il vostro affezionatissimo ha trovato lavoro, se così lo si può definire, e si ritrova ben poco tempo per inzzozzarvi lo schermo, al punto da ritrovarsi a scrivere frasi in terza persona. Da qui si arriva al vero grande motivo: mi sento arido. Negli ultimi mesi son passato da giovane (mica troppo) fisico teorico, che prova a scavare nell'inifinitesimo mistero di una natura vibrante a giovane precario, stagista, sfruttato dai suoi superiori e ormai maestro del copiaincolla. Dall'essere un po' costantemente incazzato con le tante cose fastidiose che ci caratterizzano e per questo sempre pronto a discutere, pontificare, essere fastidioso a mia volta, ma comunque sempre con l'intento di stimolare una riflessione (anche se stupida, soprattutto se stupida), al pensare a cose come gli stipendi, le tasse, cose così, che se racconti alla gente di certo non stimoli null'altro che il tiepido ricordo di quanto sia misera l'esistenza di tutti noi.

Ma la brutta abitudine di fare periodi troppo lunghi non l'ho persa, quella mai.

Insomma, anche se poi non lo si è quasi mai, per scrivere bisogna sentirsi abbastanza interessanti da imprimere sui vostri schermi qualche proprio pensiero più o meno copiato. Con la fine degli studi, che molti potrebbero definire crescere, ma che io chiamo più moriredentro, ho perso, sento di aver perso, quella sensazione.

Ma non temete.

Visto che far tanta fatica per raggiungere il mio mediobasso livello da fisico teorico per poi ottenere un posto da stagista di una tristezza ed opprimenza uniche mi è stato stretto fin da subito. Visto che I don't wanna grow up. Visto che mi son sentito preso a calci dal mio Paese. Visto che quanto segue è andato a buon fine e l'ho preso come un segnale del mio mai espresso valore. Insomma, viste tante cose, fra 2 mesi me ne vado a fare il fisico teorico (a provarci, suvvia) in Olanda (sineddoche) per 4 anni. La speranza, beh una delle speranze, è che torni così anche un minimo di creatività o per lo meno la presunzione di averla.

Si, la rabbia non serve che torni, ma con la creatività tornerebbe la capacità di una sua sana espressione.

Tutto questo per dire che c'è speranza per tutti di trovare un modo piacevole di andarsene dall'Italia.